Per gli antichi la Terra era il simbolo della Grande Madre, della fertilità, ma anche della stabilità, della forza, in opposizione all’indeterminato mondo delle acque. In questa raccolta di saggi, coordinata da Luca Valentini, il tema viene approfondito da alcuni valenti studiosi del mondo tradizionalista. Muovendosi tra passato e presente, l’arcaica contrapposizione viene declinata a partire dall’analisi filosofica di un grande giurista del XX secolo, Carl Schmitt, che in Terra e Mare ha visto le chiavi per decifrare gli enigmi della storia del mondo.
Un giovane e disorientato scudiero si reca da un eremita che ha vissuto e superato in Dio l’esperienza delle armi e da lui impara come
affrontare tale esperienza, come viverla, come necessariamente superarla.
Crociata e missione sono, in Raimondo Lullo, realtà non opposte, ma complementari, volte, la prima al ristabilimento di una giustizia che l’offensiva degli infedeli ha turbato, la seconda alla salvezza delle loro stessa anime
Cabala e alchimia, yoga e spiritismo, teosofia ed occultismo, sogni e fantasie letterarie: ecco alcuni dei temi affrontati in Alle frontiere dell’occulto, raccolta degli scritti esoterici di Gustav Meyrink (1868-1931), autore di indimenticabili romanzi come il Golem, La notte di Valpurga e L’angelo della finestra d’Occidente. Un volume che colma un vuoto, fondendo due antologie ormai introvabili, Alle frontiere dell’Aldilà (tradotto da Julius Evola) e Il diagramma magico. Per capire la narrativa di Meyrink, occorre affrontare anche la sua visione del mondo, antimaterialista e antiprogressista, a favore dell’immaginazione creatrice.