Lev Šestov
Gli inizi e le fini

 17,00

 

A cura di Fabrizio Volpe

Che cos’è la verità? Perché gli uomini la fuggono? A questi interrogativi
Lev Šestov cerca di dare una risposta attraverso l’analisi dell’opera e
della personalità di uno dei più grandi scrittori russi, Čechov, per poi
confrontarsi con le figure di Dostoevskij, Berdjaev e ancora di Ibsen,
Spinoza, Heine, Schopenauer, in una riflessione che abbraccia uomini
di ogni epoca e di ogni paese e in un discorso che, abbandonando
programmaticamente i canoni tradizionali della trattatistica filosofica,
tende a farsi viepiù frammentario mano mano che la sua ricerca
prosegue. Così, se nel compromesso tra la coerenza del pensiero scientifico da una parte e
un’istintiva paura della verità dall’altra l’uomo comune sceglie il mezzo, la riflessione di Šestov
si indirizza piuttosto agli estremi, verso gli inizi e le fini: per seguirlo è necessario spogliarsi
di tutte le verità universalmente valide che la ragione ci offre, rinunciare alle argomentazioni
logiche e alle deduzioni che vincolano il pensiero. Non rimane che la fede come unico
strumento valido per raggiungere una verità non scientifica, bensì filosofica e in quanto tale
non obbligatoria né vincolante per nessuno.

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Pagine

pp. 168

Anno di pubblicazione

2011

Rilegatura

Brossura, cucito filo refe

Formato

15×21 cm